Il laboratorio LaCAM è attualmente organizzato in tre unità di ricerca:
- Language Acquisition and Disorders (LAnD);
- Azione, gestualità e lingua dei segni (AG&S);
- Cognizione, lingua e sordità (CoLD)
L’unità di ricerca di LAnD studia lo sviluppo cognitivo e linguistico in genere (compresi i bambini bilingui) e nella popolazione atipica (cioè bambini con ritardo o disturbi del linguaggio, bambini con disabilità linguistiche, bambini con sindrome di Down). L’obiettivo finale in quest'area è quello di comprendere meglio i processi di sviluppo del linguaggio e i loro correlati cognitivi e sociali, da una prospettiva neuropsicologica evolutiva.
L’unità di ricerca AG&S è dedicata allo studio del co-sviluppo del linguaggio e dei processi percettivo-motori, concependo l’acquisizione del linguaggio come semanticamente guidato. Il nostro obiettivo è esplorare il concetto di "linguaggio" nella sua piena complessità, cioè considerando l’interazione tra le modalità vocali e manuali nelle lingue parlate, nonché le caratteristiche manuali e non manuali nelle lingue segnate.
L’unità di ricerca di CoLD studia i processi cognitivi e linguistici nei bilingui bimodali sordi e udenti (persone che conoscono e usano una lingua parlata ed una segnata), combinando metodi di psicologia dello sviluppo, neuropsicologia e psicologia cognitiva. Un’attenzione particolare è dedicata allo sviluppo di strumenti per valutare le competenze linguistiche nel linguaggio dei segni e allo studio del ruolo dei fattori che influenzano l’acquisizione del linguaggio e l’uso nei bambini sordi e udenti.
Language Acquisition and Disorders
L’unità di ricerca Language Acquisition and Disorders (LAnD) studia le relazioni fra sviluppo cognitivo, comunicativo e linguistico in popolazioni tipiche (inclusi i bambini esposti precocemente a due o più lingue) e atipiche (bambini con ritardo di linguaggio, con Disturbo di Linguaggio, con sindrome di Down). L’obiettivo è quello di comprendere i processi sottostanti l’acquisizione del linguaggio e i suoi correlati cognitivi e sociali, in una prospettiva di neuropsicologia dello sviluppo.
In particolare, le nostre domande di ricerca sono:
- Quali sono i fattori (neurobiologici e ambientali) che contribuiscono a spiegare la variabilità nello sviluppo del linguaggio nei bambini monolingui e bilingui con sviluppo tipico, atipico e a rischio?
- In che modo la modalità di percezione e di produzione di una lingua (parlata vs segnata) influenza l’acquisizione del linguaggio in termini di tempi e di tappe di sviluppo?
- In che modo le relazioni fra le diverse componenti del linguaggio (lessico, grammatica, pragmatico) e fra i diversi domini (comprensione e produzione) cambiano in funzione della lingua e della modalità?
- Qual è il profilo neuropsicologico dei bambini con ritardo di linguaggio, e quali fattori contribuiscono a definirne l’evoluzione?
Le ricerche sono condotte con diverse metodologie (osservative e sperimentali, con disegni longitudinali e trasversali) tipiche di discipline quali la psicologia dello sviluppo, la linguistica, le neuroscienze, le scienze pedagogiche, incoraggiando e rinforzando la collaborazione con ricercatori nazionali e internazionali e con i clinici e gli educatori. L’unità di ricerca ha sviluppato strumenti e metodi di raccolta e analisi di dati relative allo sviluppo comunicativo e linguistico tipico, atipico e a rischio oggi ampiamente utilizzati con finalità cliniche ed educative.
Azioni, Gesti & lingua dei Segni
L’Unità di ricerca Azioni, Gesti & lingua dei Segni (AG&S) è dedicata allo studio dello sviluppo parallelo dei processi comunicativo-linguistici e percettivo-motori in un’ottica teorica che vede l’acquisizione del linguaggio come “guidata semanticamente” (semantically driven) e “incorporata” (embodied).
L’obiettivo è quello di indagare il concetto di “lingua” nella sua piena complessità, ovvero tenendo in considerazione l’interazione fra le modalità vocale e manuale sia nelle lingue parlate che nelle lingue dei segni.
L’idea centrale è che la comunicazione umana trascende la modalità acustico-vocale, espandendosi in forme “embodied” come gesti e segni.
Queste specifiche caratteristiche linguistiche e semiotiche sono esplorate e analizzate all’interno di differenti tipologie di atti comunicativi sia nelle lingue dei segni che nelle lingue parlate (ad esempio: conversazioni, testi narrativi, poesie, discorsi) per mettere in luce le caratteristiche distintive delle lingue nella comunicazione faccia-a-faccia. I dati sono poi analizzati attraverso l’utilizzo di diverse tecnologie: Elan software per l’annotazione e codifica, sensori magneto-inerziali, motion capture e applicazioni robotiche.
PRINCIPALI TOPICS
Dall’Azione al Linguaggio attraverso il Gesto
Studi in corso sulle caratteristiche motorie di azioni e gesti in bambini con sviluppo tipico e atipico (eg: Autismo) attraverso l’utilizzo di sensori magneto-inerziali indossabili che permettono la misurazione di specifiche caratteristiche cinematiche.
Attualmente stiamo esplorando applicazioni utilizzando la tecnologia del motion capture per condurre dettagliate analisi quantitative e studi sulle differenze individuali e consistency nelle lingue dei segni e nella gestualità co-verbale (in collaborazione con QUALISYS, Svezia).
Il sistema integrato gesto-parola
Come i gesti dei bambini arrivano a organizzarsi nel sistema gesto-parola adulto? I nostri studi mirano a chiarire questo passaggio, portando evidenze dal primo sviluppo linguistico: gesti e parole emergono nello stesso arco temporale, fanno riferimento allo stesso repertorio di referenti e hanno simili funzioni comunicative. Studi più recenti, in cui analizziamo stadi più avanzati dello sviluppo dimostrano che le produzioni gestuali non decrescono con l’emergere del linguaggio vocale né con il suo ampliarsi fino all’età scolare (e anche in età adulta); piuttosto, i gesti cambiano nel tempo in termini di tipi, funzioni e relazioni semantiche e temporali con il parlato co-referenziale. Inoltre sono strettamente dipendenti dai differenti contesti di osservazione (e.g. gioco spontaneo, test lessicali, narrative).
Attualmente stiamo esplorando applicazioni in ambito della robotica evolutiva (language learning) in collaborazione con l’Università di Plymouth, UK.
Iconicità nelle Lingue dei Segni
Studi sulle Strutture di Alta Iconicità (Cuxac) nella Lingua dei Segni Italiana in contesti di narrazioni da parte di bambini e adulti sordi segnanti. Obiettivo è analizzare le caratteristiche formali/strutturali della lingua che appaiono più influenzate dalla modalità visivo-gestuale, al fine di differenziare questi aspetti dalle forme funzionalmente corrispondenti presenti nelle lingue orali.
Dal Gesto alla Lingua dei Segni
Studi in corso volti a comparare le produzioni in segni di bambini e adulti sordi con i gesti co-verbali prodotti da bambini e adulti udenti utilizzando gli stessi task (test lessicali e prove di narrazione) e una procedura comune per trascrivere, annotare e codificare parole, gesti e segni attraverso il software ELAN, analizzando sia i parametri motori di esecuzione che le strategie rappresentative e le funzioni testuali.
Siamo attualmente interessati a studiare queste aspetti attraverso l’utilizzo del motion capture, che permette di analizzare in modo estremamente preciso e dettagliato gli aspetti cinematici di gesti e segni.
Sign Writing
Un sistema di scrittura sviluppato per le lingue dei segni (Sutton, 1995) adattato alla Lingua dei Segni Italiana (LIS) e attualmente utilizzato da sordi segnanti e da ricercatori sia per trascrivere testi in LIS che per comporre testi in LIS scritta.
Cognition, Language and Deafness
L’unità di ricerca CoLD studia i processi cognitivi e linguistici in bambini e adulti, sordi e udenti, bilingui bimodali (persone che conoscono ed usano una lingua parlata ed una lingua dei segni), combinando metodi di ricerca della psicologia dello sviluppo, della neuropsicologia e della psicologia cognitiva. Una particolare attenzione è rivolta allo sviluppo di strumenti per valutare le competenze linguistiche in lingua dei segni e allo studio dei fattori che, a vario titolo, influenzano l’acquisizione e l’uso del linguaggio.
Attualmente il lavoro di ricerca è finalizzato a cercare di rispondere alle seguenti domande:
- Quali sono le relazioni tra abilità cognitive non verbali e competenze linguistiche nei bilingui bimodali?
- Come e fino a che punto l’ambiente familiare e il tipo di approccio logopedico possono influenzare lo sviluppo del bambino sordo e l’acquisizione del linguaggio?
- La lingua dei segni può essere utilizzata per supportare lo sviluppo comunicativo e linguistico di bambini udenti con disabilità intellettive o con disturbi del neurosviluppo che coinvolgono l’area della comunicazione e del linguaggio?
- Come e fino a che punto le tecnologie informatiche e le diverse tipologie doi percorso scolastico possono supportare l’apprendimento e il successo scolastico degli alunni sordi?
- Come la sordità e il bilinguismo bimodale influiscono sulla literacy?