Liberi di scegliere. Il ruolo della decisione nelle intuizioni sulla volontarietà dell’azione
19 Nov 2013 - da 11:00 a 12:30
Silvia Felletti, Università di Roma Tre & ISTC-CNR
A partire dalle ricerche di Libet sul ruolo della coscienza nelle azioni volontarie, la letteratura sull’azione volontaria si è concentrata soprattutto sulla fase dell’esecuzione, tralasciando quella della decisione. Nel nostro studio abbiamo perciò voluto indagare l'influenza che entrambi gli aspetti dell’agire hanno sulla nostra percezione di fenomeni come la volontarietà, la libertà e la responsabilità degli agenti.
A tale scopo abbiamo utilizzato metodi di filosofia sperimentale, sottoponendo un gruppo di soggetti alla lettura di diversi scenari nei quali le due fasi della decisione e dell’esecuzione sono ben distinte e rese selettivamente libere o forzate, e abbiamo poi chiesto loro di formulare giudizi riguardanti la volontarietà, la libertà di scelta e la responsabilità degli attori. Gli scenari sono stati costruiti in modo da bilanciare vari fattori (carattere morale dell’azione, genere dell’agente, rivestimento tematico dello scenario), e il campione, composto prevalentemente da studenti universitari, è stato bilanciato per genere. Lo studio includeva anche strumenti psicometrici per misurare l’impulsività dei soggetti e le loro intuizioni relativamente al rapporto fra determinismo e libero arbitrio (compatibilismo e incompatibilismo). Uno studio pilota con 51 soggetti ha consentito una verifica preliminare e un’ulteriore messa a punto dei materiali sperimentali.
La nostra principale ipotesi di ricerca era che una manipolazione della fase decisionale negli scenari, tale da far apparire la decisione come forzata dall’esterno, avrebbe portato ad una diminuzione del giudizio sulla volontarietà e sulla responsabilità degli attori da parte dei soggetti, e che ciò non sarebbe accaduto – o sarebbe accaduto in misura minore – con una manipolazione della fase esecutiva.
I risultati sembrano confermare questa ipotesi: gli scenari in cui la fase della decisione era forzata hanno dato luogo a giudizi di responsabilità più bassi rispetto ai corrispondenti scenari in cui la decisione era libera e l’esecuzione forzata.
Questi risultati potrebbero portarci a concludere che, nonostante sia stata poco considerata negli studi fino ad oggi, la componente decisionale delle azioni ha un ruolo primario nell’influenzare la nostra percezione delle azioni, e ciò può essere importante nel dibattito sul libero arbitrio e sulla responsabilità morale legati all’agire umano.
--
Questo studio rientra nei lavori del progetto premiale L’amministrazione della giustizia in Italia: il caso della neurogenetica e delle neuroscienze