Per trovare un linguaggio comune a tutti i computer non si può utilizzare solo la tecnologia. Bisogna prima di tutto analizzare i concetti da utilizzare: all'ISTC questo è il lavoro del Laboratory for Applied Ontology (LOA). Dove la teoria viene prima la pratica: l'approccio tradizionale, che consiste nel partire immediatamente dai modelli computazionali, viene così ribaltato. Questo significa coinvolgere le persone prima dei computer.
La base dei dati è costituita da codici espressi in sistemi binari. Ma dietro i dati ci sono concetti: come possono essere tradotti correttamente in modo da mantenere lo stesso significato per tutti? Per esempio, possono diversi servizi sociali (come i servizi sanitari) costruire un glossario comune? Per rispondere a queste domande, è necessario un approccio interdisciplinare. E unire agli aspetti tecnologici quelli teorici.
All'ISTC il Laboratory for Applied Ontology (LOA) cerca di mettere insieme informatica e linguistica con gli strumenti della filosofia e della logica: il suo scopo è quello di costruire un nuovo paradigma unitario del linguaggio informatico.
La chiave è considerare l'informatica non solo come un argomento tecnico: dietro ai computer ci sono le persone, che comunicano tra loro grazie a un linguaggio condiviso. Lo stesso devono poter fare le macchine, e perché questo sia possibile serve condividere l'ontologia. Un'ontologia è una descrizione dei concetti e delle relazioni tra concetti: il suo scopo è dare alle parole significati univoci.
È inutile imparare perfettamente linguaggi Java o HTML se non si parte dalla lingua quotidiana: il gruppo LOA sta cercando così di realizzare una interazione tra le persone e la tecnologia.
Contact: Nicola Guarino
ISTC Group: Laboratory for Applied Ontology
