Modelli psicologici: conflitti e prospettive

Une delle cose che caratterizza lo stato attuale delle ricerche sul cervello (in relazione al comportamento individuale e sociale) è l'attitudine competitiva e accantonatrice da parte delle Neuroscienze nei confronti della psicologia, incluso il cognitivismo con i suoi modelli di information processing ecc., e compresa la psicologia sperimentale: "Che risultati sono e cosa ci dicono se non so come c'è entrato il cervello?"; "Ora spieghiamo noi le condotte umane riconducendole non a costrutti e nozioni di senso comune o metafisiche ma direttamente ai processi neurali che le producono ed in cui consistono!".
Da qui il saltare la psicologia ed i suoi costrutti per costruire ponti diretti di neuro-economia, neuro-etica, neuro-estetica, neuro-sociologia, ...
Questa attitudine è storicamente e sociologicamente comprensibile ; ma dal punto di vista "scientifico" è ingiustificata e non produttiva.
L'attuale tentativo e obiettivo di scavalcamento della "mente" mi induce a palesare alcune mie profezie (che molti considereranno non solo ingenue ma autoconsolatorie e difensive).

Publication type: 
Articolo
Author or Creator: 
Cristiano Castelfranchi
Source: 
Scienza e Società 21/22 (2015): 43–56.
info:cnr-pdr/source/autori:Cristiano Castelfranchi/titolo:Modelli psicologici: conflitti e prospettive/doi:/rivista:Scienza e Società/anno:2015/pagina_da:43/pagina_a:56/intervallo_pagine:43–56/volume:21/22
Date: 
2015
Resource Identifier: 
http://www.cnr.it/prodotto/i/343193
Language: 
Ita