La convivenza multiculturale nel contesto scolastico: integrazione multiculturale tra studenti migranti, studenti italiani ed insegnanti

Negli ultimi anni il problema dell'immigrazione e dell'integrazione degli stranieri si è diffuso rapidamente coinvolgendo diversi paesi dell'Europa tra cui l'Italia. Per avere un quadro complessivo della diffusione del fenomeno è opportuno fare riferimento ai risultati emersi dalle statistiche condotte dai principali istituti nazionali. Secondo l'ISTAT in Italia gli stranieri residenti al 1° gennaio 2011 sono 4.570.317, 335mila in più rispetto all'anno precedente (+7,9%). Sempre l'Istat registra, nello stesso periodo, anche un maggiore incremento delle donne straniere (+9,09%) rispetto agli uomini (+6,67%). Si registrano differenze considerevoli relative alla distribuzione delle persone immigrate al Nord e al Sud dell'Italia. Nel Centro e nel Settentrione risiedono l'86,5% degli stranieri, mentre il restante 13,5% è presente nel Meridione. Nel 2011 si sono registrati incrementi della presenza degli immigrati diversi a seconda dell'area geografica: al Nord l'incremento è stato del 7,2%; al Centro del 7,9%; nel Mezzogiorno del 11,6%. Secondo l'Istat (2011) la maggior parte dei cittadini stranieri presenti in Italia provengono dalla Romania e nell'ultimo anno si è registrato un aumento dei migranti provenienti dall'Europa centro-orientale: Moldavia, federazione Russa, Ucraina e Bulgaria. È cresciuto anche il numero delle persone provenienti da paesi asiatici come l'India (+14,3%), il Bangladesh (+11,5%), le Filippine (+8,6%) e lo Sri-Lanka (+7,6%). Il progetto "La convivenza multiculturale nel contesto scolastico: integrazione multiculturale tra studenti migranti, studenti italiani ed insegnanti" si colloca nell'ambito della convenzione tra il Sistema Statistico Regionale del Lazio (SISTAR) e l'Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione (ISTC) del CNR. La rilevanza della ricerca risiede prioritariamente nell'attualità del tema: un numero crescente di giovani italiani si trova a condividere il proprio percorso formativo con ragazzi di nazionalità straniera. Il processo di integrazione delle famiglie immigrate ha favorito l'aumento considerevole della presenza dei minori stranieri. I dati forniti dal MIUR relativi all'ultimo biennio (2010-2011) documentano l'incremento degli alunni di cittadinanza non italiana negli ultimi quindici anni. Dall'a.s. 1996/1997 al 2010/2011 gli studenti stranieri sono passati da 59.389 (lo 0,7% del numero complessivo degli alunni) a 711.046 (il 7,9% del totale). Passando a considerare la situazione del Lazio, i dati del MIUR indicano un'incidenza degli alunni stranieri del 8,2% nel 2011. La provenienza degli alunni stranieri delle scuole corrisponde per lo più a quella mostrata in precedenza, relativa ai luoghi d'origine degli stranieri in Italia. La nazionalità prevalente negli ambienti scolastici è quella rumena, seguita da quella albanese e marocchina. Si è verificato inoltre un incremento di studenti provenienti da Moldavia, India e Ucraina. L'aumento della presenza di migranti nel nostro Paese tuttavia non necessariamente implica un cambiamento nelle rappresentazioni reciproche dello "straniero" o un vissuto positivo delle dinamiche relazionali, troppo spesso ancora di natura conflittuale e influenzate dal pregiudizio. Infatti, la condivisione degli stessi spazi di vita di per sé non basta a promuovere una reale integrazione multiculturale. Studi condotti sia in Italia che in altri Paesi del mondo occidentale (Allport, 1954; Pagani e Robustelli, 2005) sembrano concordare nel ritenere che il contatto tra residenti e migranti di per sé non sia sufficiente a ridurre il livello di stereotipia che conduce al pregiudizio culturale. Per questo appare particolarmente rilevante disporre di informazioni inerenti le dinamiche relazionali messe in atto da italiani e stranieri nei contesti di convivenza, ossia dove due o più universi culturali e valoriali si incontrano o si scontrano. Parlare di multicultura non è facile perché quello che le persone realmente sentono o pensano, prima di essere espresso, è confrontato costantemente con quello che è 6 ritenuto socialmente accettabile se non apprezzato. I contesti di convivenza sono particolarmente interessanti perché aiutano i ricercatori nell'acquisizione di conoscenze sulle dinamiche di relazione poiché permettono di porre domande e di formulare risposte facendo riferimento non alla rappresentazione teorica della relazione multiculturale, centrata su come si vorrebbe che le relazioni andassero, ma all'esperienza interetnica personale.
Perché la scuola? La scuola secondaria di primo grado occupa una posizione strategica nella promozione del multiculturalismo. Questo perché nel nostro Paese essa è preceduta da un contesto scolastico in cui non si registrano conflittualità interetniche, ed è seguita, invece, da un livello in cui tali criticità tendono ad emergere. Acquisire informazioni sulle dinamiche relazionali che i ragazzi costruiscono nella scuola secondaria di primo grado consente di promuovere la formazione multiculturale dei giovani in un'ottica di prevenzione del conflitto. La Scuola inoltre è una sorta di laboratorio per lo studio delle dinamiche di convivenza perché costituisce un ambito definito e semplificato rispetto al contesto sociale nel suo insieme. La ricerca di cui si presentano i principali risultati nelle pagine che seguono capitalizza le conoscenze acquisite nell'indagine preliminare condotta dai ricercatori dell'Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR che ha coinvolto dirigenti scolastici, insegnanti, alunni italiani e alunni stranieri di un campione di scuole secondarie di primo grado del Lazio.

Publication type: 
Report e working Paper
Author or Creator: 
Antonella Rissotto
Margherita Scaffa
Maurizio Norcia e Marta di Folco
Source: 
2012
Date: 
2012
Resource Identifier: 
http://www.cnr.it/prodotto/i/318532
Language: 
Ita
ISTC Author: 
Maurizio Norcia's picture
Real name: