Percepire un dipinto attraverso il tatto e l'udito: è questo lo scopo di un progetto ISTC, che ha realizzato un prototipo per permettere ai ciechi di "vedere" sfruttando il fenomeno della sinestesia.
Forme 3D, resina, musica. Ecco gli ingredienti principali per creare un quadro che non va visto ma sentito. Francesco Antinucci ha sviluppato questa idea con l'obiettivo di creare una nuova arte per i non vedenti, combinando forme, materiali e suoni.
L'idea innovativa di questo approccio sta nell'uso della sinestesia, un fenomeno cognitivo attraverso cui la percezione di un senso ne evoca spontaneamente un altro. In questo caso, l'ascolto di un suono produce la percezione di un colore. I tre parametri che definiscono ogni possibile colore – tonalità, luminosità, saturazione – sono stati assegnati rispettivamente ai principali parametri musicali: timbro, altezza e volume. Il passo successivo è stato implementare questa idea in un supporto elettronico: due avanzati software commerciali (Edirol Orchestral and Steinberg V-Stack) sono stati utilizzati con un programma specifico in grado di analizzare pixel dopo pixel l'immagine nelle tre componenti, e convertire in tempo reale ciascun valore nel corrispondente suono.
Successivamente, una versione 3D del dipinto è stata realizzata in scala 1:1, prima in plastilina, poi in silicone e alla fine in resina, materiale altamente resistente. Un tracciatore magnetico è stato infine collegato al quadro, in modo che la persona cieca potesse collegarlo al dito. Con quest'ultimo passo, La Dama con l'unicorno di Raffaello è pronta per essere vista con mani e orecchie.
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